30. Aprile. 1822.
[2405,1] Essendo vissuto lunghissimo tempo in città piccola,
e fra gente lontanissima da quel che si chiama buon tuono, e spirito di mondo,
quantunque io non abbia più che tanta pratica della così detta buona società, mi
par nondimeno
2406 di avere in mano bastanti
comparazioni per potere affermare che ne' paesi piccoli, e fra gli uomini e le
società di piccolo spirito, si apprende assai più della natura umana, e {sì} del carattere generale, sì de' caratteri accidentali
degli uomini, di quello che si possa fare nelle grandi città, e nella perfetta
conversazione. Perchè, oltre che in queste gli uomini son sempre mascherati, e
d'apparenze lontanissime dalla sostanza, e dai caratteri loro individuali; oltre
che sono tanto più lontani dalla natura, e dal vero carattere generale
dell'uomo, e lo sono, non solo per finzione, ma anche per carattere acquisito;
il principale è che son tutti appresso a poco d'una forma, sì ciascuno di essi,
come ciascuna di tali società rispetto alle altre. Laonde veduto e conosciuto un
uomo solo, si può dir che tutti, poco più poco meno, sieno veduti e conosciuti.
Al contrario di quel che succede nelle città piccole, e nella piccola società,
dove non è individuo, che non offra qualche nuova scoperta circa le qualità di
cui la natura umana è capace. Maggior varietà si trova fra questi tali uomini
che nelle stesse campagne (o fra' selvaggi, o non inciviliti ec.)
2407 perchè gli uomini affatto o quasi affatto incolti,
sono abbastanza vicini alla natura (ch'è una qualità e un tipo generale) per
rassomigliarsi moltissimo scambievolmente, mediante la stessa natura. Questi
sono simili fra loro, quelli che sono perfettamente o quasi perfettamente colti,
si può dir che sieno uguali gli {uni agli} altri, in
virtù dell'incivilimento che tende per essenza ad uniformare. Lo stato di mezzo
è il più vario, il più suscettivo di diverse qualità, e il più conformabile
secondo le circostanze relative e individuali. Queste osservazioni si possono
estendere, e distinguere in diversi modi. P. e. si conosce assai meglio la
natura umana e la sua capacità di forme, esaminando un uomo volgare, che un
dotto, un filosofo, uno esperimentato negli affari, o vissuto nel gran mondo ec.
ec.; assai meglio esaminando il carattere di una società piccola, che d'una
grande; assai meglio esaminando una nazione non perfettamente colta, che una
perfettamente civile (spagnuoli, tedeschi-italiani- francesi); assai meglio
esaminando lo spirito di quella tal nazione civile, o delle sue parti, lontano
dalla capitale, o dal centro
2408 della società
nazionale, ch'esaminando la società di essa capitale ec. Così dico ancora del
carattere nazionale, il quale p. e. rispetto ai francesi, si conoscerà molto
meglio esaminando la società della Bretagna, o della Provenza,
che quella di Parigi. (30. Aprile. 1822.).