12. Aprile 1823.
[2685,2] A noi pare bene spesso di provar del piacere
dicendo, o fra noi stessi o con altri, che noi ne abbiamo provato. Tanto è vero
che il piacere non può mai esser presente, e quantunque da ciò segua ch'esso non
può neanche mai esser passato, tuttavia si può quasi dire ch'esso può piuttosto
esser passato che presente. (Roma. 12. Aprile
1823.).