10. Giugno 1823.
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2759 Io udii un uomo di campagna, avvezzo per la sua
professione a considerare i rovesci degli elementi come sciagure e calamità,
raccontando gli effetti d'una inondazione da lui poco innanzi veduta, e
raccontandoli come dannosissimi, e compiangendoli, soggiungere che nondimeno
ella era stata una cosa bella e piacevole a vedere e udire, per l'impeto e il
rombo, la grandezza e la potenza della piena. Tanto è vero che l'uomo è
inclinato per natura alla vita, e che tutte le sensazioni forti e vive,
quand'elle non recano dolore al corpo, e non sono accompagnate col danno o col
presente pericolo di chi le prova, sono per la loro stessa forza e vivezza,
piacevoli, ancorchè per tutte le altre loro qualità ed effetti siano
dispiacevoli o terribili ancora. (10. Giugno 1823.).