20. 8.bre 1820.
[287,1] Anche gli animali si associano in molti casi, e sempre
per lo vantaggio comune. Oltre le formiche e le api che ho notate altrove, p.
210 si può osservare
288 la così detta ruota che fanno i cavalli e altri animali per
difendersi da comuni aggressori. Dalla quale s'inferisce ancora che gli animali
hanno idee sufficienti di ordinanza o tattica, cioè del modo di accrescere e
rendere più profittevoli le forze individuali 1. coll'unione di molti individui,
2. colla disposizione e figura di tutta la torma, 3. colla conveniente
collocazione degl'individui. Di tali società guerruere[guerriere] offensive e difensive, credo che la storia naturale
fornisca moltissimi esempi. Come anche in altri casi; per es. se è vero quello
che si racconta dell'ordinanza delle grù nei viaggi che fanno, della sentinella
o svegliatrice che tengono. Così la catena delle scimmie per passare i fiumi,
così cento altri esempi dell'aiuto scambievole che le bestie si prestano per
vantaggio comune, e forse anche talvolta per vantaggio del solo bisognoso e
aiutato.
[288,1] Tutte le cose si desiderano perfette relativamente al
loro genere. Tuttavia perchè il perfetto è rarissimo in tutte le specie di cose,
coloro che imitano o contraffanno, sogliono mescolare alla imitazione qualche
difetto, cioè imitare piuttosto
289 e figurare e
scegliere l'individuo difettoso che il perfetto, per render la imitazione più
verisimile e credibile, e fare inganno, e persuadere che il finto sia vero. E
laddove il difetto scema pregio all'imitato e vi si biasima, accresce pregio
all'imitazione e vi si loda. Così se tu vuoi contraffare un filo di perle, non
le fai tutte tonde perfettamente, sebbene in un filo vero le vorresti tutte
così. Ed imiti piuttosto una gemma di un prezzo mediocre, di quello che
contraffarne una inestimabile. Così dunque loderemo sempre più l'Achille difettoso di Omero, che l'Enea, il perfetto eroe di Virgilio, a cagione della credibilità, del vantaggio che ne cava
l'illusione e la persuasione. Ed estenderemo questa osservazione a regolamento
di tutti i poeti, quando scelgono qualche oggetto da imitare, acciocchè
rifiutino gli eccessi tanto di perfezione quanto d'imperfezione, intorno alla
quale siamo pure nello stesso caso. Applicate quest'ultima riflessione ai
protagonisti di Lord Byron. (20.
8.bre 1820.)