23. Luglio 1823.
[3017,1] Come la lingua sascrita prodigiosamente ricca,
tragga e formi la sua ricchezza da sole pochissime radici, col mezzo del
grand'uso ch'ella fa della composizione e derivazione de' vocaboli, vedi l'Encyclop. méthodique, Grammaire et
littérature, article
Samskret, particolarmente il passo
3018 di M. Dow.
[3018,1] A questo proposito è notabile un luogo che si legge
nella Orazione delle lodi di Filippo Sassetti (viaggiatore
Fiorentino morto nel 1589.) detto nell'Accademia degli
Alterati l'Assetato, di Luigi Alamanni (diverso dal poeta)
che sta nelle Prose fiorentine, parte 1.
vol. 4. ed. Venez. 1730-43. p. 46-7. dove puoi
vederlo, ed è non molto prima del mezzo della Orazione.
Di Filippo Sassetti puoi vedere il Tiraboschi nella Storia della letterat. ital. e quelle lettere
del med. Sassetti ch'ei quivi
accenna (ed. Rom. t. 7. par. 1. p. 240-1.). Dal
detto luogo si raccoglie che {quegli,} se non erro, il
primo diede notizia all'europa della lingua Sascrita, e
molto veridica e giusta; della qual lingua trattò poi diffusamente un altro
nostro italiano, il P. Paolino da S.
Bartolommeo. Bibliot. ital. n.o 23. Novem. 1817. p.
206.
(23. Luglio 1823.).