29. Sett. dì di S. Mich. Arcang. 1823.
[3552,1]
Alla p. 3550.
Il narrare non dev'essere al poeta epico che un pretesto, la persona di
narratore non dev'essere a lui che una maschera, {#1. come al didascalico la
persona d'insegnatore.} Ma questo pretesto, questa maschera ei deve
sempre perfettamente conservarlo, ed esattamente (quanto all'apparenza e come al
di fuori) rappresentarla {+in modo ch'ei
sembri sempre essere narratore e non altro. E così fecero tutti i grandi,
incluso Dante che non è epico, ma il
cui soggetto è narrativo, sebben ei dà forse troppo talvolta in
dissertazioni e declamazioni ma torno a dire, il suo poema non è epico, ed è
misto di narrativo e di dottrinale, morale ec.}
(29. Sett. dì di S.
Mich. Arcang. 1823.)