29. Sett. 1823. dì di San Michele Arcangelo.
[3552,2]
Alla p. 3388.
Il vino (ed anche il tabacco e simili cose) e tutto ciò che produce uno
straordinario vigore o del corpo tutto o della testa, non pur giova
all'immaginazione, ma eziandio all'intelletto, ed all'ingegno generalmente, alla
facoltà di ragionare, di pensare, e di trovar delle verità ragionando (come ho
provato più volte per esperienza), all'inventiva ec. Alle volte per lo contrario
giova sì all'immaginazione, sì all'intelletto, alla mobilità del pensiero e
della mente, alla fecondità, alla copia, alla facilità e prontezza dello
spirito, del parlare, del ritrovare, del raziocinare, del comporre, {#1. alla prontezza della memoria, alla
facilità di tirare le conseguenze, di conoscere i rapporti ec. ec.}
ec. una certa debolezza di corpo, di nervi ec.
3553 una
rilasciatezza non ordinaria ec. come ho pure osservato in me stesso più volte.
Altre volte all'opposto.
[3553,1] Le passioni che son cose indipendenti dalle idee,
giovano pure assai volte, non solo all'immaginazione, ma eziandio all'ingegno in
genere, alla ragione ec. perocchè negli accessi di passione si scuoprono non di
rado, anche da' piccoli o non esercitati o non riflessivi ingegni, delle verità
così grandi come solide, secondo che ho detto altrove pp. 3237-45 biasimando l'uso della {nuda} ragione {o facoltà dialettica e
ragionatrice} nella filosofia, proprio de' tedeschi ec. E per lo
contrario le passioni mille volte nocciono, impediscono, offuscano,
indeboliscono ec. ec. sì l'immaginazione, sì la facoltà ragionatrice, sì
l'ingegno in genere, {la memoria ec.} come ognun sa ec.
{+Così ancora il vino e le cose dette
di sopra. ec.}
(29. Sett. dì di S.
Michele Arcangelo. 1823.).