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Editorial Annotations:

Correction Normalization

8. Nov. 1823.

[3850,1]  Alla p. 3760. Similmente a guo andato in disuso, fu preferito il suo continuativo gusto, de' quali verbi altrove pp. 2147-48. Similmente andò in disuso il verbo nuo, restando il suo continuativo nuto (e i derivati nutus, gustus us ec. ne' quali non avea luogo l'iato). Restarono ancora i suoi composti (vedi il pensiero precedente [p. 3849,3]) perchè l'iato nei non monosillabi è men duro e appariscente che ne' monosillabi, {#1. S'intendono qui per monosillabi anche i formati di più d'una vocale contigue, e senza intermissione di consonante, secondo il detto altrove. Altrimenti l'iato non potrebbe aver luogo ne' monosillabi ec. ec.} giacchè se in questi v'è l'iato, essendo {essi} d'una sillaba sola, son tutti formati d'un iato, e son quasi un puro iato essi stessi. Infatti l'osservazione della p. 3759. fine. - 3760 si verifica principalmente ne' monosillabi, e di questi massimamente si deve intendere. Dove il tema monosillabo riceve un incremento restando l'iato, la voce benchè non più monosillaba, ha sempre men sillabe che la corrispondente ne' verbi composti, e però l'iato in {quella} apparisce tuttavia ed offende maggiormente che in questa. Del resto essa talvolta, perito il tema, si è conservata, come noitum di noo, poitum di poo ec: bensì in queste {e simili} fu soppresso l'iato per contrazione, facendo notum, potum ec. (8. Nov. 1823.). {{V. p. 3881.}}