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14. Nov. 1823.

[3881,3]  Alla p. 3850. fine. Buo è andato in disuso restando il composto imbuo. Se però imbuo è da in e buo (v. Forc.) e non piuttosto corruzione e pronunzia d'imbibo (che pur sussiste) pronunziato imbivo (imbevere, imbevo {+che vale appunto imbuo, ed è certo da bibo, e v. i francesi e spagnuoli}) - imbiuo - imbuo, come lavo ne' composti e nel greco è luo, e per lo contrario da pluere noi facciamo piovere, llover ec. {Puoi vedere la p. 3885.} E mille esempi in questi propositi si potrebbero addurre. Così exbuae sarebbe corruzione {o pronunziazione} di exbibae, vinibuae di vinibibae, fors'anche bua (bumba) di biba. Di tali cangiamenti {{nati dall'}}affinità ec. tra il v e l'u, ho detto altrove p. 3235 pp. 3698-99 pp. 3731-32. Ovvero Imbuo può esser fatto direttamente da in e da bua (bevanda), sia che questa voce sia alterazione di biba, o che sia un antico monosillabo significante bevanda, restato poi solo per usi puerili, sia anche in origine una voce puerile. (14. Nov. 1823.).