5. Dec. 1823.
[3941,1] Anche τιτρώσκω, come altrove ho detto [p.
3285] di ὀϕλισκάνω, è doppia alterazione, cioè da τράω, τιτράω (che
ancor si trova, v. Scap.
in τιτράω) e poi τιτρώσκω (così lo Schrevel.), ovvero da un τρώω, τιτρώω e poi τιτρώσκω. Così da τράω e
τιτράω, τιτραίνω, è doppia alterazione: sempre però collo stesso senso del
primitivo. Così altri non pochi. (5. Dec. 1823.)