8. Marzo 1824.
[4042,4] Mινύϑω-minuo, forse l'uno e l'altro da μινύω, alterato nel greco colla interposizione del θ, (cosa usata), conservato purissimo in latino, eziandio ne' composti: della qual conservazione dell'antichità appo i latini più che appo i greci, dico diffusamente altrove pp. 2351-54
pp. 2771-79. (8. Marzo 1824.).