11. Marzo. Vigil. della Domenica di Passione. 1826. Bologna.
[4168,1]
4168
Pece, pegola, impegolare ec.
[4168,2]
Maledetto, esecrato, odiato, abbominato, abborrito ec. per degno di
maledizione ec., {o che suole
essere maledetto ec.}
e v. Forcell. E per
contrario amato, desiderato,
sospirato ec.
[4168,3]
Alla p. 4137.
L'uomo tende ad un fine principale e unico. Ogni suo atto volontario o di
pensiero o d'opera è indirizzato a questo fine. Questo fine è dunque il suo
sommo bene. E questo sommo bene che è? Certamente la felicità. {Sin qui tutti i filosofi sono d'accordo, antichi e
moderni.} Ma che è, ed in che consiste, e di che natura è la felicità
conveniente e propria alla natura dell'uomo, desiderata sommamente e
supremamente, anzi per verità unicamente, dall'uomo, cercata e procacciata
continuamente dall'uomo? Che cosa è per conseguenza il sommo bene dell'uomo, il
fine dell'uomo? Qui non v'è setta, non v'è filosofo, nè tra gli antichi nè tra i
moderni, che non discordi dagli altri. Sonovi alcuni che si maravigliano di
tanta discordia dei filosofi in questo punto, dopo tanta loro concordia nel
rimanente. Ma che maraviglia? Come trovare, come determinare, quello che non
esiste, che non ha natura nè essenza alcuna, ch'è un ente di ragione? Il fine
dell'uomo, il sommo suo bene, la sua felicità, non esistono. Ed egli cerca e
cercherà sempre sommamente ed unicamente queste cose, ma le cerca senza sapere
di che natura sieno, in che consistano, nè mai lo saprà, perchè infatti queste
cose non esistono, benchè per natura dell'uomo sieno il necessario fine
dell'uomo. Ecco spiegate le famose controversie intorno al sommo bene. Il sommo
bene è voluto, desiderato, cercato di necessità, e ciò sempre e sommamente anzi
unicamente, dall'uomo; ma egli nel volerlo, cercarlo, desiderarlo, non ha mai
saputo nè mai saprà che cosa esso sia (le dette controversie medesime ne sono
prova); e ciò perchè il suo sommo bene non esiste in niun modo. Il fine della
natura dell'uomo esisterà forse in natura. Ma bisogna ben distinguerlo dal fine
cercato
4169 dalla natura dell'uomo. Questo fine non
esiste in natura, e non può esistere per natura. E questo discorso debbe
estendersi al sommo bene di tutti gli animali e viventi. (11. Marzo.
Vigil. della Domenica di Passione. 1826. Bologna.).