30. Agosto. 1826. Bologna.
[4191,5]
Felicità non è altro che contentezza
del proprio essere e del proprio modo di essere, soddisfazione, amore perfetto
del proprio stato, qualunque del resto esso {stato si}
sia, e fosse pur anco il più spregevole. Ora da questa
4192 sola definizione si può comprendere che la felicità è di sua
natura impossibile in un ente che ami se stesso sopra ogni cosa, quali sono per
natura tutti i viventi, soli capaci {d'altronde} di
felicità. Un amor di se stesso che non può cessare e che non ha limiti, è
incompatibile colla contentezza, colla soddisfazione. Qualunque sia il bene di
cui goda un vivente, egli si desidererà sempre un ben maggiore, perchè il suo
amor proprio non cesserà, e perchè quel bene, {per grande che
sia,} sarà sempre limitato, e il suo amor proprio non può aver limite.
Per amabile che sia il vostro stato, voi amerete voi stesso più che esso stato,
quindi voi desidererete uno stato migliore. Quindi non sarete mai contento, mai
in uno stato di soddisfazione, di perfetto amore del vostro modo di essere, di
perfetta compiacenza di esso. Quindi non sarete mai e non potete esser felice,
(30. Agosto. 1826. Bologna.)
{{nè in questo mondo, nè in un altro.}}