Bologna. 18. Sett. 1826.
[4201,2]
Incespitare per incespicare di cui altrove p. 2935. Caro
loc. sup. cit. lib. 2. p. 48. fin.
[4201,3] Risicato per che si arrischia, che si suole arrischiare. Caro. ib. l. 3. p. 53. 59.
[4201,4] Arreticato. (irretitus, preso nella rete). ib. p. 54. Sanicare, sanicato. {{V. Crus. Affumicare.}}
[4201,5] Insertare ghirlande. {Caro.}
ib. l. 1. p. 25.a ed ult. Con le foglie tessute e consertate in modo che facevano come una grotta.
ib. l. 3. p. 53. I rami si toccavano e s'inframmettevano insieme insertando le chiome. lib. 4. principio. p. 77.
[4201,6] Grufare - grufolare. Caro
l. c. lib. 4. p. 80.
[4201,7] Mele appie - Mele appiole, o appiuole. Diminutivo aggettivo. V. Crus. in Mela, Appio, Appiola. Mele
appiole, Caro
l. c. lib. 1. p. 20.
mele appiuole, l. 3. fin. p. 74.
[4201,8] Eὐήϑης, εὐήϑεια, ec. bonitas, bonus vir ec. bonhomme, bonhomie ec. dabben uomo, dabbenaggine ec. Parole il cui significato ed uso provano in quanta stima dagli antichi e dai moderni sia stato veramente e popolarmente (giacchè il popolo determina il senso delle parole) tenuta la bontà. E in vero io mi ricordo che quando io imparava il greco, incontrandomi in quell'εὐήϑης ec., mi trovava sempre imbarazzato, parendomi che siffatte parole suonassero lode, e non potendomi entrare in capo ch'elle si prendessero in mala parte, come pur richiedeva il testo. Avverto che io studiava il greco da fanciullo. (Bologna. 18. Sett. 1826.).