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Recanati. 20. Dic. 1826.

[4237,1]  Dice * (aiunt) che un certo poeta greco, per nome Simonide {diceva di tenere} appresso di se due cassette. * {A. M.} Salvini nelle prose fiorentine, parte 3. vol. 1. lettera 99. (lettera al Signore Antonio Montauti) edizione di Venez., Occhi, 1730-35. tomo 5. parte 1. p. 152.
[4237,2]  Tenacità dei Greci verso la loro lingua, e loro ignoranza delle altre, in ispecie della latina. V. Dati, pref. alle prose fiorentine, nella Raccolta di prose ad uso delle regie scuole di Torino, Torino 1753. p. 620. segg.
[4237,3]  Universalità della lingua greca anticamente. V. Dati, loc. citato qui sopra, p. 627. fin. e segg.
[4237,4]  Studio e pregio in cui era la lingua italiana presso gli stranieri nel Secolo 17.o V. Dati, loc. citato qui sopra, p. 630: e nella medesima Raccolta citata qui sopra, v. le Orazioni del Lollio e del Buommattei e del Salvini in lode della lingua toscana. (Recanati. 20. Dic. 1826.).