Firenze. 1. luglio. 1827.
[4284,2] Una delle cause della imperfezione e confusione
delle ortografie moderne, si è che esse si sono quasi interamente ristrette
all'alfabeto latino, avendo esse molto più suoni, massime vocali, che non ha
quell'alfabeto. Ciò si vede specialmente nell'inglese, dove per conseguenza uno
stesso segno vocale deve esprimere ora uno ora un altro suono, senza regola
fissa, e servire a più suoni. I caratteri dell'alfabeto latino non bastano a
molte lingue moderne. E generalmente si vede che le ortografie sono tanto più
imperfette, quanto le lingue sono più
4285 distanti per
origine e per proprietà dal latino, sulla ortografia del quale tutte, malgrado
di ogni repugnanza, furono architettate.
[4285,1] Le contrazioni greche (sì quelle in uso ne' vari
dialetti, e sì quelle attiche, e passate nel greco comune) non sono che modi di
pronunziare certi dittonghi {o trittonghi ec:} come
appunto in francese au, ai
ec. che si pronunziano o, e
ec.; in inglese ea, ee ec.
che si pronunziano i, e ec.
ec. Così in greco εα si contrae, cioè si pronunzia η; εο si pronunzia ου; οο,
ου; αει, ᾳ; εω, ω ec. ec. Ma non per questo i greci pronunziando (cioè
contraendo) η, scrivevano εα ec., benchè questa seconda fosse la pronunzia e la
scrittura regolare; ma scrivevano η come pronunziavano. E non solo il greco
comune, ma ciascun dialetto con tutte le irregolarità e idiotismi di pronunzia,
si scriveva come si pronunziava. Perchè in francese, in inglese ec. (i quali
anticamente e regolarmente pronunziarono certo au, ai, ea, ee ec. come ora scrivono) non si scrivono i dittonghi ec. come si
pronunziano? (Firenze. 1. luglio.
1827.).