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29. Marzo. 1829. - 30. Mar.

[4476,3]  {+ p. 4476,1.} Da queste osservazioni risulterebbe che dei 3 generi principali di poesia, il solo che veramente resti ai moderni, fosse il lirico; (e forse il fatto e l'esperienza de' poeti moderni lo proverebbe); genere, siccome primo di tempo, così eterno ed universale, cioè proprio dell'uomo perpetuamente in ogni tempo ed in ogni luogo, come la poesia; la quale consistè da principio in questo genere solo, e la cui essenza sta sempre principalmente in esso genere, che quasi si confonde con lei, ed è il più veramente poetico di tutte le poesie, le quali non sono poesie se non in quanto son liriche. (29. Marzo 1829.) - Ed anco  4477 in questa circostanza di non aver poesia se non lirica, l'età nostra si riavvicina alla primitiva. - Del resto quel che della poesia epica e drammatica, è anche della storia. Che importerebbe, {che impressione, che effetto farebbe} al popolo di Milano, di Firenze o di Roma, se oggi un nuovo Erodoto venisse a leggergli la storia d'Italia? (30. Mar.).