9. Gen. 1821.
[480,1] Che il nostro pensare non
sia altro che il pensare latino, perduto il
significato proprio, e conservato il metaforico di ponderare col pensiero, come appunto il ponderare latino e italiano oggidì non ritiene se non la
significazione traslata di considerare o meditare; e come gli antichi latini adoperassero
veramente il loro pensare in maniera similissima alla
presente italiana, vedilo in una nota
dell'Heinsio a Velleio II. 129. sect. 2.
Consulta ancora il Forcellini, e
l'Appendice.
[480,2]
Naturale nella maniera che noi ed i francesi lo
sogliamo adoperare frequentemente: è naturale che questo
succeda; il est bien naturel ec. si adoperava anche in
latino, sebbene i Lessicografi non l'abbiano osservato (nè il Forcellini, nè l'appendice). Asconio
in Orat. contra L. Pison..
Argumento: Sed ut ego ab eo
dissentiam, facit primum, quod Piso etc. deinde, quod magis naturale est, ut in ipso recenti reditu invectus sit in
Ciceronem
*
(Piso), responderitque
insectationi eius, qua revocatus erat ex provincia,
quam
*
481 (in altra edizione trovo prius
quam, e vorrebbe dire potius quam, {o magis quam}, nel qual
significato prius quam si trova in ottimi esempi
appresso il Forcellini: e notate anche
qui la somiglianza coll'italiano prima che, avanti innanzi anzi che, per piuttosto che; e similmente più presto che
ec.) post anni intervallum. Questo esempio è veramente
notabile e forse unico ne' buoni scrittori. V. però la nota del Burmanno alle prime parole della sezione 4. del capo 128. lib. II. di Velleio, dove peraltro τὰ
πολλὰ ἀπροσδιόνυσα (9. Gen. 1821.).