20. Marzo 1821.
[819,1]
819 Che cosa è barbarie in una lingua? Forse quello che
si oppone all'uso corrente di essa? Dunque una lingua non imbarbarisce mai,
perchè ogni volta ch'ella imbarbarisse, quella barbarie non potendo essere in
altro che nell'uso corrente (altrimenti sarà barbarie parziale di questo o di
quello, e non della lingua), non sarebbe barbarie essendo conforme all'uso.
Barbaro nella lingua non è dunque altro se non quello che si oppone all'indole
sua primitiva: e chiunque ponga mente, converrà in questo: giacchè in fatti una
parola, uno scrittore barbaro ordinarissimamente sono conformi all'uso di quel
tempo, lo seguono, ne derivano, e così accade oggidì nella lingua italiana. Di
più, nessun secolo sarebbe mai, o sarebbe
820 mai stato
barbaro per nessuna lingua. Al più si potrebbe dire se quella lingua di quel tal
secolo fosse più o meno bella, ricca, buona, ec. confrontando fra loro i secoli
di una stessa lingua, come si confrontano le diverse lingue fra loro, delle
quali se questa o quella si giudica men pregevole, non perciò si giudica
barbara. Anzi si chiamerebbe barbara se contro l'indole sua, volesse adottare e
accomodarsi all'andamento di una lingua migliore più bella ec. come se la lingua
inglese volesse adottare le forme della greca ec. Insomma barbarie in qualunque
lingua non è nè la mancanza di qualsivoglia pregio, nè quello che contraddice
all'uso corrente, ma quello solo che contraddice all'indole sua primitiva, per
conservar la quale ella deve conservarsi anche meno pregevole, se tale è la sua
natura, perchè i pregi essendo relativi, sarebbe vizio {e
bruttezza} in lei, quello ch'è virtù e bellezza in un'altra, se si
oppone alla sua natura in cui consiste la perfezion vera
821 (benchè relativa) non solo di una llngua, ma di ciascuna cosa che
sia.
[821,1] Da queste osservazioni particolari; facili, chiare, e
di cui tutti convengono, salite dunque ad una più generale, ma tanto vera quanto
le precedenti, e che non si può negare se queste si riconoscono, e concedono.
Che cosa è barbarie nell'uomo? Quello che si oppone all'uso corrente? Dunque
nessun popolo, nessun secolo barbaro. Barbarie è quel solo che si oppone alla
natura primitiva dell'uomo. Ora domando io se i nostri costumi, istituti,
opinioni ec. presenti sarebbero stati compatibili colla nostra prima natura.
Come potevano esserlo, quando anzi la natura ci ha posti evidentemente i
possibili ostacoli? Che non siano compatibili colla nostra primitiva natura, è
così manifesto, anche per la osservazione sì di ciascuno di noi, sì de'
fanciulli, selvaggi, ignoranti ec. ec. che non ha bisogno di dimostrazione.
Dunque se non sono compatibili, è quanto dire che le ripugnano e contrastano.
Dunque? dunque son barbari.
822 Che sieno conformi
all'uso e all'abitudine, non val più di quello che vaglia la stessa circostanza
a scusare un secolo depravato nella lingua. Che si stimino buoni assolutamente,
e più buoni de' naturali e primitivi, primieramente non val più di quello che
vaglia nella lingua, come ho detto; poi, siccome nella lingua, questa opinione è
erronea, e deriva dall'inganno parte dell'abitudine, parte della immaginaria
perfezione assoluta, là dove è sostanzialmente imperfezione e vizio tutto ciò
che si oppone all'indole e natura particolare e primitiva di una specie, quando
anche questo medesimo sia virtù e perfezione in altra specie. (20. Marzo
1821.).