26. Aprile 1821.
[987,1] Il diletto è sempre il fine, e di tutte le cose,
l'utile non è che il mezzo. Quindi il piacevole, è vicinissimo al fine delle
cose umane, o quasi lo stesso con lui; l'utile che si suole stimar più del
piacevole, non ha altro pregio che d'esser più lontano da esso fine, o di
condurlo non immediatamente ma mediatamente.
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(26. Aprile 1821.).