Uomini straordinarii senza esser grandi, benchè imputati tali.
Men who are extraordinary without being great, although presumed to be such.
1623,4 3447,1 3446,2[1623,4] Si danno certe combinazioni di naturale
1624 o di circostanze, che distinguono {notabilmente} un carattere dall'ordinario, senza {molto o punto} innalzarlo o abbassarlo al disopra, o al
disotto degli altri. (4. Sett. 1821.).
[3447,1] Gli uomini straordinari, bene spesso e forse il più
delle volte, non son tali per grandezza assoluta di niuna loro qualità, nè anche
per grandezza o forza ec. di essa qualità considerata rispettivamente a quel
ch'ella suol essere nel comune degli uomini; insomma non sono straordinarii
perchè veruna lor qualità sia straordinaria (cioè non si trovi nel comune), nè
straordinariamente grande o perfetta ec.; ma solo per lo squilibrio delle loro
qualità, cioè perchè l'una o più d'una di esse, senza esser nè straordinaria, nè
maggior ch'ella soglia, prepondera all'altre, e perciò risalta e dà negli occhi.
Mentre molti uomini
3448 di qualità tutte grandi, {#1. (ed anche straordinarie),} ma ben
tra loro equilibrate, bilanciate e compensate, sicchè l'una non eccede l'altra,
non sono stimati straordinarii, perchè l'una offusca lo splendore e nuoce alla
vista dell'altra scambievolmente. E spesse volte lo stesso avere, benchè non
tutte, però molte o parecchie qualità grandi, {#2. (ed anche straordinarie),} producendo un certo
equilibrio e contrappeso, e facendo che l'una di loro renda l'altra meno
notabile, è cagione che l'uomo non paia straordinario. Ed all'opposto l'averne
poche o una sola che sia o straordinariamente grande o straordinaria, producendo
uno squilibrio e sbilancio, non solo non nuoce alla riputazione {+d'uomo straordinario,} nè la rende
minore, ma la produce e l'accresce. (16. Sett. 1823.).
[3446,2]
Fermezza di carattere e
facoltà di generalizzare formano quelli che si chiamano uomini
superiori: essi sanno pensare e sanno operare
*
:
3447 dice M.
Say ne' Cenni sugli uomini e la
Società. Ma la fermezza di carattere è di due sorti, che
nascono da principii affatto contrarii, l'una da forza d'animo, e da acutezza
d'ingegno ec.; l'altra da stupidità di spirito, da incapacità di ragionare, di
comprendere ec. e quindi di mutare opinione, da scarsezza d'ingegno, ottusità e
tardità di mente ec. E il come, è facile a concepirlo ec. (16. Sett.
1823.).