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18. Maggio 1821.

[1059,2]  Non è egli un paradosso che la Religion Cristiana in gran parte sia stata la fonte dell'ateismo, o generalmente, della incredulità religiosa? Eppure io così la penso. L'uomo naturalmente non è incredulo, perchè non ragiona molto, e non cura gran fatto delle  1060 cagioni delle cose. (v. p. 1055. ed altro pensiero simile, in altro luogo [pp. 382-83]). L'uomo naturalmente {per lo più} immagina, concepisce e crede una religione, cosa dimostrata dall'esperienza, nello stesso modo che immagina, concepisce e crede tante illusioni, ed alcune di queste, uniformi in tutti; laddove la religione è immaginata da' diversi uomini naturali in diversissime forme. La metafisica che va dietro alle ragioni occulte delle cose, che esamina la natura, le nostre immaginazioni, ed idee ec.; lo spirito profondo e filosofico, e ragionatore, sono i fonti della incredulità. Ora queste cose furono massimamente propagate dalla religione Giudaica e Cristiana, che insegnarono ed avvezzarono gli uomini a guardar più alto del campanile, a mirar più giù del pavimento, insomma alla riflessione, alla ricerca delle cause occulte, all'esame e spesso alla condanna ed abbandono delle credenze naturali, delle immaginazioni spontanee e malfondate ec. {v. p. 1065. capoverso 2.} E sebben tutte le religioni sono una specie di metafisica, e quindi tutte le religioni un poco formate si possono considerare come cause dell'irreligione, ossia del loro contrario, (mirabile congegnazione del sistema dell'uomo, il quale non sarebbe irreligioso se non fosse stato religioso); contuttociò questa qualità principalmente, come ognun vede, appartiene alla Religione giudaica  1061 e Cristiana.
[1061,1]  Ed è veramente curioso il considerare in questa medesima Religione, ed in questo medesimo nostro tempo, le fasi, le epoche, e le gradazioni dello spirito umano, tutte ancor sussistenti, ed accumulate in un medesimo secolo; e quasi una serie di generazioni, delle quali nessuna è peranche estinta, e tutte seguitano a vivere, senza lasciar di produrne delle nuove, che vivono insieme colle primitive. Eccone quasi un albero genealogico.
[1061,2]  Religione Giudaica conservantesi ancora presso gli Ebrei, che rigettano la modificazione fattane da Gesù Cristo, e si attengono e conservano appresso a poco la sua forma primitiva.
[1061,3]  Religion Cattolica, che conserva la forma primitiva della detta modificazione fatta da Gesù Cristo alla Religione Giudaica. {Religione Maomettana.}
[1061,4]  Religioni Luterana, Calvinista, ed altre sussistenti, e chiamate ereticali, che sono nuove modificazioni della detta modificazione, oltre le molte altre già estinte nello spazio di tempo intermedio fra questa e quelle, e che si sono rifuse, o perdute, parte nella primitiva Religion Cristiana, ossia nella  1062 Cattolica, parte in qualcuna delle dette ereticali.
[1062,1]  Nuove modificazioni, alterazioni, suddivisioni ancora esistenti, del Luteranismo, del Calvinismo, e d'altre simili sette.
[1062,2]  Incredulità religiosa che deriva primitivamente dalla Religione Giudaica (e questa ancora esistente), ma via via per mezzo delle dette successive modificazioni e quasi generazioni di essa Religione. (18. Maggio 1821.). {{V. p. 1065. capoverso 1.}}