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13. Luglio 1821.

[1315,2]  Alla p. 1256. fine. E tanto è vero che l'idea di questa tal bellezza non venga da tipo ec. ma da inclinazione naturale, e da senso affatto indipendente dalla sfera del bello e del conveniente;  1316 che la inclinazione chiamata da Aristofane πρὸς κρέας μέγα (v. assolutamente il Menag. ad Laert. Polemon. 4. 19.), fa parer bella e desiderare ai libidinosi una βαθυκολπία eccessiva e maggiore assai delle proporzioni generali, e seguite comunemente dalla natura, e quindi non bella. Applicate questa osservazione a tutte le altre idee che ha della bellezza femminile il λίχνος πόρνης ἐπαγαλλόμενος πυγῇσιν. (Crate Tebano, Cinico, ap. Laert. in Crat. Theb. 6. 85. V. quivi il Menag.) Idee diverse da quelle più stabilite e comuni, e non per tanto radicatissime e sensibilissime in loro, che altrove non riconoscono e non sentono la bellezza femminile. (13. Luglio 1821.).