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15. Luglio 1821.

[1327,1]  Alla p. 1323. principio. Questo accade ancora perchè quella tale particolarità di forma descritta da Marmontel, è bensì fuor dell'uso comune, ma è tuttavia frequente a vedersi, il che produce l'assuefazione; e questa fa che quella tal forma non si giudichi difettosa più che tanto, nè {sembri} irregolare e sconveniente in modo che distrugga la convenienza, la regola, l'armonia ed il bello delle  1328 altre parti. Se quello stesso difettuzzo, senza esser niente maggiore in se stesso, fosse unico o straordinarissimo, non sarebbe mai cagione di grazia. Dallo straordinario sibbene; ma dall'unico o straordinarissimo, non nasce mai grazia, ma deformità; perchè lo straordinario è allora eccessivo, non in quanto alla sua propria natura e forma, ma in quanto straordinario, cioè fuori dell'assuefazione affatto ec. ec. il che fa che contrastando eccessivamente coll'assuefazione, distrugga l'idea della convenienza, {idea} che dipende dall'assuefazione ec. Se quella tale particolarità riuscirà nuovissima ed unica ad una persona, ancorch'ella sia frequente, questa persona concepirà il senso della deformità (v. p. 1186. marg.), mentre gli altri potranno concepir quello della grazia. E lo concepirà poi anche questa persona, assuefacendosi a quel soggetto, o a quella stessa particolarità in altri soggetti. E ciò gli potrà accadere ancora quando quel difetto sia realmente grave. (15. Luglio 1821.).