28. Luglio 1821.
[1400,1] Il pentimento il quale in altri pensieri ho detto
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466 che aggrava il male quasi della metà, quando non possiamo
dissimularci che ci è avvenuto per nostra colpa, aggrava pure {nella stessa proporzione} il dispiacere della perdita o
mancanza di un bene, anzi molte volte cagiona del tutto esso solo questo
dispiacere, che non proveremmo in verun modo, se mancassimo di quel bene senza
nostra colpa, se non avessimo avuta occasione di acquistarlo ec. Il qual
sentimento umano che si fa sentire {{o prevedere,}}
nella stessa occasione, e ci spinge, anzi sforza a profittarne, quasi anche
contro nostra voglia, ho cercato di esprimerlo nella Telesilla. Molte volte un'occasione
perduta, ancorchè senza nostra colpa, ci addolora sommamente della mancanza di
un bene, che per l'addietro nulla ci pesava. Ed allora la nostra consolazione, e
l'ordinaria operazione della nostra mente, è cercare di persuaderci che noi non
abbiamo veruna colpa nella perdita di quella occasione, e che essa non poteva
servirci, e doveva necessariamente esserci inutile,
1401 e quasi non fosse stata ec. (28. Luglio 1821.).