5. Agosto 1821.
[1455,1] La forza dell'assuefazione nell'uomo, e come lo
sviluppo di tutte le sue facoltà dipenda da essa, si può vedere ne' suoi organi
esteriori, paragonando quelli de' fanciulli (e più, de' bambini) a quelli degli
adulti, non relativamente alle abilità particolari, ma all'uso quotidiano che fa
ciascun uomo di detti organi, p. e. delle mani. Le quali troveremo inettissime
ne' fanciulli a quelle medesime cose che noi più facilmente operiamo. E ciò non
già per la sola debolezza ec. degli organi, inerente a quella età, ma anche del
tutto indipendentemente da questa, per la mancanza sì delle assuefazioni
1456 particolari a questa o quella operazione, sì
dell'esercizio generale che abilita l'organo ad eseguir senza il menomo stento
una operazione del tutto nuova ec. delle quali, rispetto p. e. alle mani, ce ne
capita tuttogiorno. Così che osservando gli organi esteriori de' fanciulli,
appena si crederebbe ch'essi fossero gli stessi che i nostri, e che avessero in
potenza le stesse facoltà ec. Meno bisognosi di assuefazione sono gli organi
degli animali, secondo quello che ho detto p. 1452-53. {+Che
cosa è l'uomo? Un animale più assuefabile degli altri.}
(5. Agosto. 1821.).