4. Sett. 1821.
[1628,1] La disperazione, in quanto è mancanza, o piuttosto
languore e insensibilità di speranza, è un piacere per se, e perchè l'uomo non
sentendo la speranza, appena sente la vita, e la sua anima è abbandonata a una
specie di torpore, benchè il corpo possa essere in grande attività, e spesso in
tal circostanza lo sia. Tutto ciò risulta dalla mia teoria del piacere. (4. Sett. 1821.).