31. Ott. 1821.
[2019,2] I fanciulli con la vivacità della loro
immaginazione, e col semplice dettame della natura, scuoprono e vedono
evidentemente delle somiglianze e affinità fra cose disparatissime, trovano
rapporti astrusissimi, dei quali converrebbe che il filosofo
2020 facesse gran caso, e non si sdegnasse di tornare in qualche parte
fanciullo, e ingegnarsi di veder le cose come essi le vedono. Giacchè è certo
che chi scuopre grandi e lontani rapporti, scopre grandi e riposte verità e
cagioni: e forse perciò il fanciullo sa talvolta assai più del filosofo, e vede
chiaramente delle verità e delle cagioni, che il filosofo non vede se non
confusamente, o non vede punto, perocch'egli è abituato a pensare diversamente,
e a seguire nelle sue meditazioni tutt'altre vie che quelle che seguì
naturalmente da fanciullo. (31. Ott. 1821.).