19. Nov. 1821.
[2126,1] La gran libertà, varietà, ricchezza della lingua
greca, ed italiana, (siccome oggi della tedesca) qualità proprie del loro
carattere, oltre le altre cagioni assegnatene altrove pp. 2060-65 , riconosce come una delle
principali cause la circostanza contraria a quella che produsse le qualità
contrarie nella lingua latina e francese; cioè la mancanza di capitale, di
società nazionale, di unità politica, e di un centro di costumi, opinioni,
2127 spirito, letteratura e lingua nazionale. Omero e Dante (massime Dante) fecero
espressa professione di non volere restringere la lingua a veruna o città o
provincia d'italia, e per lingua cortigiana l'Alighieri, dichiarandosi di adottarla, intese una lingua altrettanto
varia, quante erano le corti e le repubbliche e governi d'italia in que' tempi.
Simile fu il caso d'Omero e della Grecia a'
suoi tempi e poi. Simile è quello dell'italia anche oggi, e simile
è stato da Dante in qua. Simile pertanto
dev'essere assolutamente la massima fondamentale d'ogni vero filosofo linguista
italiano, come lo è fra' tedeschi. (19. Nov. 1821.).