18. Nov. 1821.
[2118,2]
Alla p. 2022.
fine. L'errore de' Gramatici ec.
2119 in
ordine ai verbi formati dal participio in us di altri
verbi, col troncamento dell'us e la semplice aggiunta
dell'are nell'infinito, verbi ch'io chiamo
continuativi, si è di non avere osservato che questa tal formazione (ch'essi non
potevano non conoscere, sebbene non so se l'abbiano mai avvertita e specificata
distintamente, e secondo le sue regole e qualità) avesse una forza, e un fine, e
un valore proprio, distinto, speciale, assegnato, determinato, particolare. E
l'aver creduto, ora che fossero frequentativi come quelli in itare, senza veruna differenza, quasi la diversità
della formazione fra questi e quelli, fosse o casuale, o arbitraria, o insomma
di nessun conto; ora che fossero contratti, o in qualunque modo derivati dai
verbi in itare, e stessero insomma in vece loro (onde
tanto fosse ductare quanto ductitare, e così di tutti gli altri verbi in solo are, che hanno per compagni
2120 altri verbi analoghi in itare, e che
questi e quelli si usassero indifferentemente); ora che non ci fosse alcuna
diversità primitiva di valore e di qualità fra i verbi originarii, e quelli
formati colla sola giunta dell'are, dai loro participi
in us troncando l'us.
(18. Nov. 1821.).