5. 8.bre 1820.
[262,1] L'uomo si disannoia per lo stesso sentimento vivo
della noia universale e necessaria.
[262,2] Bisogna ricordarsi che l'invenzione della polvere
contribuì non poco all'indebolimento delle generazioni 1. disavvezzando dal
portare armatura, (v. Montesquieu ch. 2. in proposito del gran vigore
de' soldati romani) 2. rendendo l'atto della guerra non più opera
della forza individuale o generale, ma quasi intieramente dell'arte; certamente
rendendo l'arte molto più arbitra della guerra che non era stata per l'addietro
ec. 3. sopprimendo o togliendo per conseguenza la necessità di quegli esercizi
che o direttamente o indirettamente come i giuochi atletici, servivano a render
gli uomini vigorosi ed atti alla guerra.
[262,3] Lo spavento e il terrore sebbene di un grado maggior
del timore, contuttociò bene spesso sono molto meno vili, anzi talvolta non
contengono nessuna viltà: e possono cadere anche negli uomini perfettamente
coraggiosi, al contrario del timore. P. e. lo spavento che cagiona l'aspetto di
una vita infelicissima o noiosissima e lunga, che ci aspetti ec. {{Lo spavento degli spiriti, così puerile esso, e fondato
in opinione così puerile, è stato (ed ancora è) comune ad uomini
coraggiosissimi. V. la p.
531, e 535.}}
[263,1]
263 L'intrigo può star molte volte colla chiarezza, come
anche si può essere strigato ed oscuro. L'intrigo può venire o dallo scrittore,
o dalla necessità della materia, ed allora la chiarezza è difficilissima allo
scrittore, e il luogo può riuscir difficile al lettore, sebbene sia chiaro. Ma
spessissimo si confonde l'intrigo coll'oscurità, e si chiama oscuro quello ch'è
solamente intrigato, e intrigato quello ch'è solamente oscuro. Applicate
quest'osservazione ai cinquecentisti che bene spesso sono intrigati e
contuttociò chiari, ai trecentisti che per lo più sono strigatissimi e sovente
oscurissimi, agli scrittori scientifici, tecnici, gramatici ec.
[263,2] Una cosa stimabile non può essere apprezzata
degnamente se non da quelli che ne conoscono il valore. Perciò la rarità non
porta sempre con se la stima della cosa, anzi spessissimo l'impedisce. Un uomo
di grande ingegno fra gl'ignoranti o è disprezzato, o apprezzato
senz'ammirazione senza entusiasmo senza nessuno di quegli affetti che paiono
conseguenze infallibili dello straordinario, e che debbano crescere tanto più
quanto la cosa è più straordinaria relativamente. Il conto che se ne fa, è come
di uno che abbia un utensile migliore degli altri, i quali talvolta lo chiedono
in prestito o se ne servono presso chi lo possiede, e non perciò stimano che
quell'uomo
264 sia una gran cosa, o superiore agli altri
a cagione di quel piccolo vantaggio compensabile e paragonabile con tanti altri.
Così le scritture di buon gusto in un secolo o paese corrotto o ignorante, così
la sensibilità massimamente e l'entusiasmo, il quale anzi dalle persone
ordinarie sarà stimato piuttosto un un μειονέκτημα, che un πλεονέκτημα, e deriso
come pazzia. Così si è veduto che eccetto i pregi sensibili, o de' quali tutti
sanno giudicare naturalmente, tutti gli altri sono stati assai meno stimati nei
secoli e nei luoghi dove sono stati più rari. Ed è cosa certa che un grande
ingegno non può essere intimamente conosciuto, e però degnamente apprezzato e
ammirato se non da un altro grande ingegno; e così le sue opere; così tutto
quello che spetta a discipline, arti, abilità particolari, onde p. e. un
grand'uomo di guerra non riscuoterà degna ammirazione che da un altro grand'uomo
dello stesso mestiere. (5. 8.bre 1820.). {{V. p.
273.}}