2. Febbraio, dì della Purificazione di Maria SS. 1823.
[2665,1]
{Alla p.
2661.} Dell'antica presuntuosa opinione avuta da vari
popoli, e massime dagli Ateniesi, d'essere αὐτόχθονοι[αὐτόχϑονοι], e perciò differenti di nascita o di diritti dagli altri
uomini, con che giustificavano le conquiste, le preminenze nazionali, le
pretensioni che ciascun popolo aveva sugli altri popoli, l'essere sciolti da
ogni legge verso i forestieri, la schiavitù di questi o nazionale o individuale,
l'oppressione degl'inquilini o stranieri domiciliati, l'odio in somma verso
l'altre nazioni, mentre professavano amore alla propria, e si stimavano
obbligati dalla legge e dalla natura verso i propri cittadini o connazionali,
vedi anche l'orazione funebre recitata da Socrate in persona d'Aspasia nel Menesseno di Platone, verso il principio.
(2. Febbraio, dì della Purificazione di Maria SS. 1823.). {{V. p.
2675.}}