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24. Luglio. 1823.

[3021,1]  Alle molte cose da me dette altrove pp. 244 pp. 2004-205 pp. 2631-35 per mostrare come la lingua greca non ha bisogno che di poche radici per essere ricchissima, stante l'infinito uso ch'ella fa delle derivazioni e composizioni ec., e com'ella moltiplichi in infinito i suoi vocaboli primitivi, ec. aggiungi la voce media ch'ella ha, e il bellissimo uso ch'ella fa delle  3022 voci passive de' suoi verbi. Perocchè di moltissimi verbi {{greci}} si può dire che ciascuno di essi non è uno, ma tre, e serve per tre; avendo l'attivo, il medio, e il passivo de' medesimi, ciascuno un significato diverso proprio, oltre ai metaforici che ha per ciascuno di loro, e questi anche diversi, cioè l'attivo diversi dal medio ec. O vogliamo dire che ciascuno di tali verbi ha tre ben distinti significati propri, oltre ai metaforici. Nè questi significati si possono confondere insieme, perocchè ciascuno di loro corrisponde a una diversa e distinta inflessione. Onde non si accumulano i significati in una stessa parola, e non ne segue l'oscurità e ambiguità, nè la povertà e uniformità che da tale accumulamento deriva nella lingua ebraica. E pur quei tre, non sono in sostanza che un verbo, e non hanno che un tema. L'uso che i latini fanno del passivo non è paragonabile a quello che ne fanno i greci (oltre che il passivo latino è difettivo e scarso, avendo bisogno in gran parte dell'ausiliare sum). Appresso i quali il passivo  3023 ha sovente una significazione propria attiva o neutra, diversa però da quella dell'attivo, e da quella del medio {ec.} ec. (24. Luglio. 1823.)