9. Ottobre 1823.
[3637,1]
Alla p. 3586.
Quanto più tai voci e frasi saranno e saranno sempre state, nelle moderne
lingue, affatto volgari, e quanto meno proprie degli scrittori e delle moderne
lingue illustri, o meno sospettabili di essere state introdotte dagli scrittori
e dalla lingua illustre, tanto più forte e concludente sarà l'argomento da esse
al latino, e dal latino a esse, poste l'altre debite circostanze ec. Onde i
nostri dialetti volgari e non mai scritti (se non per giuoco ec.) e che non
hanno linguaggio illustre, sono molto a proposito in queste materie, e se ne
conferma quello che ho detto [pp. 1137-38] della loro utilità per
investigar le origini della lingua latina ec. nella mia teoria de' continuativi verso
3638 il fine [p. 1137]. {#1. Altrettanto e più dicasi intorno alla lingua Valacca,
che non è stata mai per niun modo, neppure indiretto, influita da niuna
letteratura, ch'io sappia.}
(9. Ottobre 1823.).