16. Ott. 1823.
[3710,2]
Alla p. 3694.
Conferma la nostra congettura sull'origine del verbo bito o beto, il latino-barbaro rebitare, dove si vede appunto la coniugazione propria
de' continuativi ond'egli sarebbe più regolare dell'antico bitere ec., e può servire a mostrare che questo (ond'esso pur viene, o
a cui è affine) sia altresì un continuativo come certo lo è rebitare ec. ec. V. il Gloss.
Cang. in
revidare, rettificandolo secondo la nostra teoria
e osservazioni ec. e con queste confermando la lezione di rebitare (da cui revidare non varia che per
pronunzia, propria degli spagnuoli ec. sicchè ben può stare nel latino barbaro),
e dilucidando i dubbi ec. E chi sa che bitere o betere
{ec.}
3711 non sia veramente bitare
o betare (ma piuttosto quello, sì a causa di rebitare, sì che da batus di
bo o bao doveva farsi,
secondo la regola, bitare anzi che betare) corrotto dagli scrivani per ignoranza della
nostra teoria, e per la stessa cagione non restituito da' critici ec. Infatti
che questi e quelli abbiano esitato su questo verbo, lo dimostra la sua diversa
scrittura, bitere, betere,
bitire, e il trovarsi in molti codici vivere per bitere (v. Forc.) ec. ec. Nel Curcul. 1. 2. 52. bitet può così essere presente congiuntivo di bitare, come futuro indicativo di bitere ec. (16. Ott. 1823.).