10. Nov. 1823.
[3852,5]
Alla p. 3849.
Il vero perfetto di sino è sini. Questo infatti si trova ancora. Da questo, cred'io, per
soppressione della n (della qual soppressione credo
v'abbiano altri esempi {#1. V. p. e. Forcell. in fruniscor per fruiscor, qualunque de' due sia
anteriore. E chi sa che prima non fosse sio,
interposta poscia la n per evitare l'iato, come in
greco nel fine delle voci, e come forse v'hanno altri esempi in latino, e
fra questi forse il predetto fruniscor.}),
si fece
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sii che ancor si trova eziandio, massime ne' composti
(come desino is ii ed ivi).
Da sii per evitar l'iato siϜi, cioè sĭvi, come da audii
audīvi, da amai
amavi, da docei
docevi. Questo mi è più probabile che il creder sii posteriore a sivi, come
gli altri fanno, e come fanno eziandio circa i preteriti perfetti della 4.
coniugazione. Il supino nasce, come altrove dico [pp. 3723-24], dal
perfetto. Quindi da sii o sĭvi, sĭtum (come da audii o audīvi, audītum ec. da amā-vi
amā-tum ec.), in luogo del
regolare sinĭtum. Questo mi {è} più probabile che il creder sĭtum
contrazione di sinitum, {fatto} o per soppressione assoluta della sillaba ni, {+contrazione, che sappia
io, non latina} o per soppressione della n,
onde siitum, {+come da sini sii,} poi contratto in sĭtum, nel qual caso l'i di
situm parrebbe avesse ad esser lungo. (10.
Nov. 1823.)