24. Nov. 1823.
[3902,5] L'uomo che ha molta capacità e quindi facilità,
prontezza e moltiplicità di assuefazione, per questa medesima causa ha
altrettanta capacità, facilità ec. di dissuefazione. Viceversa nel caso
contrario. E sempre proporzionatamente, anzi sempre ugualmente, alla misura
dell'una capacità risponde quella dell'altra. L'una
3903 e l'altra o sono la cosa stessa diversamente considerata, o due effetti
gemelli d'una stessa causa, che non può produr l'uno senza produr l'altro nel
medesimo grado. Dalle medesime cagioni fisiche, morali ec. che producono
l'assuefabilità di un uomo o dell'uomo ec. nasce altrettanta sua dissuefabilità.
E dall'una si può argomentare all'altra. L'uomo è assuefabile; dunque egli è
dissuefabile; o viceversa. Il tale individuo ha tanta capacità di assuefazione;
dunque tanta di dissuefazione nè più nè meno.
[3903,1] Questo principio, il quale risulta ed è dimostrato e
sviluppato dalle osservazioni da me fatte altrove pp. 1254-55
[pp. 1761-62]
[p. 1824]
[pp. 2039-41], si dee notare diligentemente, perchè nel corso delle
nostre teorie sarà forse suscettibile di molte applicazioni. (24. Nov.
1823.).