8. Aprile. 1824.
[4064,1] Ciascuno, e massimamente gli spiriti più delicati,
sensibili e suscettibili, pervenuto a una certa età ha fatto esperienza in se
stesso di più e più caratteri. Le circostanze fisiche, morali e intellettuali,
cambiandosi continuamente nello spazio della vita di un uomo, e nelle sue
diverse età, cambiandosi, dico, per rispetto a lui, cambiano continuamente il
suo carattere, di modo che di tempo in tempo egli è uomo veramente nuovo di
spirito, come dicono i fisici che di sette in sette anni (se non erro) egli è
rinnovato di corpo. Gli uomini sensibili in particolare non solo cambiano
carattere e più rapidamente degli altri, ma facilmente e ordinariamente
acquistano caratteri contrari tra se, e massime a quel primo carattere che si
sviluppò in essi, a quello più conforme alla loro natura, a quello che il primo
potè in loro esser chiamato carattere. La coltura dell'intelletto fra l'altre
cose cagiona in una persona stessa a proporzione de' suoi progressi, e
coll'andar del tempo, una
4065 variazione singolarmente
rapida e singolarmente grande. Chi non sa quanto i principii, le opinioni e le
persuasioni influiscano e determinino i caratteri degli uomini? Ora ciascuno
individuo quando nasce è precisamente, quanto all'intelletto nello stato
medesimo in cui fu il primo uomo. Quegl'individui che coll'andar del tempo si
sono posti a livello delle cognizioni del nostro tempo, sono necessariamente
passati per tutti quegli stati per cui lo spirito umano è passato dal principio
del mondo fino al dì d'oggi (almeno per quei gradi per cui egli è passato
progredendo e avanzando), e ha sperimentato in se tutti gli avvenimenti
dell'intelletto che il genere umano ha sperimentato in tanti secoli quanti sono
corsi dalla sua origine insino a ora. La storia del suo intelletto è quella
appunto di tutti questi secoli {ristretta e} compresa
in venti o trent'anni di tempo. Laonde da tutti i cambiamenti che il suo
intelletto ha provati, cambiamenti che più volte l'hanno portato a persuasioni e
stati contrarissimi ai passati, e in ultimo a un sistema di persuasioni ed a uno
stato contrarissimo al suo primitivo; da tutti questi cambiamenti, dico,
deggiono di necessità essere risultate in lui tante diversità e successivi
cambiamenti di carattere, quanti ne sono stati prodotti nelle nazioni e nel
genere umano in generale dai diversi principii e opinioni e dal diverso {progresso e} stato di cognizioni in tutto il tempo che
ci è bisognato per portarlo dal suo primitivo stato al presente. (8.
Aprile. 1824.) Onde questo tale individuo rinchiude e compendia in
se, non solo la storia dello spirito umano, ma quella eziandio de' caratteri
{successivi} delle nazioni, in quanto essi ebbero
origine e dipendenza dalle opinioni e conoscenze, che certo è grandissima e
forse la massima parte. (8. Aprile. 1824.).