Bologna. 18. Ottobre. 1825.
[4144,4] Somiglianza di costumi antichi e moderni, ovvero
antichità di costumi che si credono moderni. - La lucerna di terra cotta
(fittile)
4145 di cui si {era}
servito Epitteto, fu venduta per 3000
dramme. {V. p. 4166.
fin.} I ricchi Ateniesi per lusso usavano di tener
servi negri. Teofrasto
Caratteri cap. 21.
{+
Terenz.
Eunuch. I. 2. 85. Auctor ad Herenn. IV. 50.
Visconti
Museo Pio Clem. t. 3. fig. 35. rappresentante la
statua di un Negro servente al bagno. Negli spettacoli antichi si gridava
da capo (αὖϑις) come da noi. V. le mie noterelle
latine sul Simposio di Senofonte.} Similmente di tenere in
casa una scimmia o più d'una ancora. Ib. c. 5.
{{V. p. 4170. p. 4298.}}
[4145,1]
Alla p. 4144.
capoverso 1. In questo senso bisogna intendere quel luogo di Epitteto
Enchirid. c. 24. Q2137133τούτων ἐμοὶ οὐδὲν ἐπισημαίνεται, ἀλλ᾽ ἢ τῷ σωματίῳ ἢ τῷ κτησιδίῳ μου ἢ
τῷ δοξαρίῳ ἢ τοῖς τέκνοις ἢ τῇ γυναικί.
[4145,2]
Q318333E comandolle che senza
altro (nulla) Q318333dire, per sua propria l'allevasse. Caro
Gli Amori pastorali di Dafni e Cloe di Longo Sofista, ragionamento primo,
p. 6. edizione di Crisopoli (Pisa) 1814. nel volume
2.do della Collezione degli Erotici greci
tradotti in volgare.
[4145,3]
viaf100206876Mordiller. Mordre
légèrment[légèrement] et
fréquemment; faire un grand nombre de
petites morsures.
Pougens
Archéologie française art. mordiller,
Paris 1821-5. tom. 2. p. 29. Antica voce
francese, adoperata anche da Scarron e
dalla Sévigné, e inserita anche nel
Dizionario dell'Accademia francese nell'edizione del
1798.
[4145,4] Ella è cosa forse o poco o nulla o non abbastanza
osservata che la speranza è una passione, un modo di essere, così inerente e
inseparabile dal sentimento della vita, cioè dalla vita propriamente detta, come
il pensiero, e come l'amor di se stesso, e il desiderio del proprio bene. Io
vivo, dunque io spero, è un sillogismo giustissimo, eccetto quando la vita non
si sente, come nel sonno ec. Disperazione, rigorosamente parlando, non si dà, ed
è così impossibile a ogni
4146 vivente, come l'odio
vero di se medesimo. Chi si uccide da se, non è veramente senza speranza, non
più che egli odii veramente se stesso, o che egli sia senz'amor di se stesso.
Noi speriamo sempre e in ciascun momento della nostra vita. Ogni momento è un
pensiero, e così ogni momento è {in certo modo} un atto
di desiderio, e altresì un atto di speranza, atto che benchè si possa {sempre} distinguere logicamente, nondimeno in pratica è
ordinariamente un tuttuno, quasi, coll'atto di desiderio, e la speranza una
quasi stessa, o certo inseparabil, cosa col desiderio.
(Bologna. 18. Ottobre. 1825.).