Bologna. 16. Sett. 1826.
[4200,1]
Inesorato ec. per inesorabile.
[4200,2]
{καὶ} τροπαῖς {μὲν} κέχρηται
*
(Eὐνάπιος ἐν χρονικῇ ἱστορίᾳ) παραβóλως, ὅπερ ὁ τῆς ἱστορίας οὐ ϑέλει
νóμος.
*
Tropos adhęc praeter modum adhibet, quod historiae lex
vetat.
*
(Schott.) Phot.
Bibliot. Cod. 77.
[4200,3] Il genitivo per l'accusativo. Petr. Sestina 6.
Anzi tre dì
*
, v. 3.
Di
state vi sono de' papaveri, delle pere e di
quante mele si trovano
*
(genitivo pel nominativo). Caro, {Gli}
Amori pastorali di Dafni e Cloe, lib. 2. non lungi
dal principio, p. 28. edizione di Pisa 1814. Presentando loro per primizia della
vendemmia a ciascuna statua il suo tralcio con di molti grappoli e con de'
pampini suvvi.
*
(genitivo per l'ablativo).
ib. p. 27. E così assai spesso il medesimo ed altri
classici. {{V. p. 4214.}}
[4200,5]
Riavere per ricreare, ristorare, {+fare riavere.}
V. Crus. §.
1.
Caro
l. c. lib. 2. p. 38. poichè col cibo l'ebbe alquanto confortato, con saporitissimi baci ed
altre dolcissime accoglienze tutto lo
riebbe.
*
Cioè lo ristorò, non
come dice il Monti nella Proposta, lo fece tornare nei sensi, chè Dafni non era
punto venuto meno, ma {percosso, battuto} e malconcio
da alcuni giovani. {V. p. 4217.} - Similmente dicono i greci
ἀνακτᾶσϑαι, {per ποιεῖν ἀνακτᾶσϑαι ἑαυτόν,} come molto
elegantemente Fozio
Bibliot. cod. 83. parlando delle Antichità
Romane di Dionigi d'Alicarnasso:
κέχρηται δὲ καὶ παρεκβάσει οὐκ ὀλίγῃ
*
(digressionibus utitur non raro), τòν ἀκροατὴν ἀπò τοῦ
περὶ τὴν ἱστορίαν κοροῦ[κόρου]
διαλαμβάνων ταύτῃ, καὶ ἀναπαύων καὶ ἀνακτώμενος
*
(reficiens).