Recanati. 13. Apr. Venerdì santo. 1827.
[4279,2]
Embrasé per ardente. Ses regards embrasés.
Barthélemy, Voyage d'Anacharsis, dove parla di Omero.
Raffiné spesso per fin semplicemente.
[4279,3] Αβαξ - ἀβάκιον, abbaco. V. Forcell. ec.
[4279,4] Congetture sopra una futura civilizzazione dei bruti, e massime di qualche specie, come delle scimmie, da operarsi dagli uomini a lungo andare, come si vede che gli uomini civili hanno incivilito molte nazioni o barbare o selvagge, certo non meno feroci, e forse meno ingegnose delle scimmie, specialmente di alcune specie di esse; e che insomma la civilizzazione tende naturalmente a propagarsi,
4280 e a far sempre nuove conquiste, e non può star ferma, nè contenersi dentro alcun termine, massime in quanto all'estensione, e finchè vi sieno creature civilizzabili, e associabili al gran corpo della civilizzazione, alla grande alleanza degli esseri intelligenti contro alla natura, e contro alle cose non intelligenti. Può servire per la Lettera a un giovane del 20.o secolo.
[4280,1] Il vedersi nello specchio, ed immaginare che v'abbia un'altra creatura simile a se, eccita negli animali un furore, una smania, un dolore estremo. Vedilo di una scimmia nel Racconto di Pougens, intitolato Joco, Nuovo Ricoglitore di Milano, Marzo 1827. p. 215-6. Ciò accade anche nei nostri bambini. V. Roberti
Lettera di un bambino di 16 mesi. Amor grande datoci dalla natura verso i nostri simili!! (Recanati. 13. Apr. Venerdì santo. 1827.). {{
V. p. 4419.}}