Firenze. 20. Sett. 1827.
[4291,1]
Alla p. 4289
- nella civiltà insomma del corpo, per dir così, o vogliamo dire, che spetta al
perfezionamento o alla perfezione del corpo, -
[4291,2] Dice la Staël che la lingua tedesca è una scienza, e lo stesso si può, e con
più ragione ancora, dir della greca. Quindi è accaduto che siccome le scienze si
perfezionano, e i moderni sono in esse superiori agli antichi, per le più
numerose e accurate osservazioni, così e per lo stesso mezzo la notizia del
greco, dal rinascimento degli studi, si è accresciuta e si accresce tuttavia, e
che i moderni sono in essa d'assai superiori a quelli del 5 o del 4 cento, e
forse in alcune parti (come in quella delle etimologie, parte così favolosamente
trattata da Platone), agli stessi greci
antichi; anzi, che gli scolari di greco oggidì, ne sappiano più de' maestri de'
passati tempi. E come le scienze non hanno limiti conosciuti nè forse
arrivabili, e nessuno si può vantare di possederle intere; così appunto accade
della lingua greca, la cognizione della quale sempre si estende, nè si può
conoscere se e quando arriverà al non plus ultra, nè
4292 basta l'avere spesa tutta la vita in questo
studio, per potersi vantare di essere un grecista perfetto. (Firenze.
20. Sett. 1827.)