22. Agos. 1828.
[4351,1]
4351
Alla p. 4344.
fin. Quanto pensasse Omero
alla conservazione della memoria de' fatti, e a far le veci di storico, come lo
chiama il Courier (v. la pag. 4318.), vedesi dalle favole di
divinità, che egli senza necessità alcuna di superstizione, ma per bellezza, e
manifestamente di sua invenzione, mescola a' suoi racconti, sino a comporli di
favole per buona parte. {{V. p.
4367.}}
[4351,2]
Alla p. 4346.
Sempre, o certo maggiormente e più a lungo d'ogni altra, la letteratura e i
letterati greci ricercarono il popolo, lo ebbero in vista nel comporre, mirarono
al suo utile e piacere, e si nutrirono all'aura del suo favore; a differenza
soprattutto di quel che fece, anche nel suo più bel fiore, la letteratura di una
nazione {il cui stato politico} pur non fu niente men
popolare che quel della Grecia. Dico la letteratura
romana, la quale in punto di perfezione d'arte superò la stessa greca, {e forse supera tutte le letterature conosciute;} ma del
resto non divenne ma fu sempre essenzialmente impopolarissima. Effetto della sua
stessa arte e perfezione e dell'esser essa non nata nel
Lazio, ma importata. Siccome per lo contrario non è
dubbio che la perpetua popolarità della letteratura greca non derivasse in gran
parte da una quasi memoria della sua origine, da un'influenza esercitata da
questa continuamente, dall'impulso primitivo, dallo spirito originario e non mai
spento, dall'andatura presa in principio. {V. p. 4354.} La
letteratura greca, dice il Courier (préf. du Prospectus d'une nouv. traduct.
d'Hérodote) è la sola che
sia nata da se nel proprio terreno, dagl'ingegni stessi de' nazionali, non da
altra letteratura. Il che non è vero parlando in universale, perchè molti altri
popoli ebbero o hanno letterature autoctone, e queste appunto, come la primitiva
greca, consistenti in sole poesie, e poesie non mai scritte, o scritte più
secoli dopo composte
4352 (v. la p. 4319 e le ivi richiamate []p. 4336.). È vero però
il detto del Courier rispetto alle
letterature {a noi} più note, cioè la latina e le più
colte {delle} moderne.
[4352,1]
Alla p. 4350.
fin. Vedi la p. 4326, capoverso
2. - Quanto ad altre nazioni, come quelle accennate nella fine della
p. qui dietro [p. 4351,2], di esse non è esatto il dire che la
poesia ha preceduto la prosa, ma che non hanno altra letteratura che poetica.
(22. Agos. 1828.).