28. Sett. 1828.
[4397,2]
Alla p. 4392.
marg. Dice per altro il Wolf
p. xcvii - iii. §. 23: Neque enim unius Homeri, sed et Hesiodi et aliorum Carmina, omneque epicum genus, mox lyricum
quoque et iambicum, complexa est ars rhapsodorum.
*
E in nota, p. xcviii: Vide Plat.
de Legg.
4398 II. p. 658. D., in Ione p. 530. B. (ed.
Steph.)
Athen. ΧIV. p. 620. C.
*
Quanto ad Esiodo, ecco le sue parole. Sed Hesiodum quum dico, omne illud tempus
intelligo, in quod Hesiodeorum
quae nunc feruntur operum confectio incidit. Non uni enim illa tribuenda
esse patet; et multo plura nomine eius ferebantur apud veteres. In ῎Eργοις loci sunt
multi πίνῳ venerandae vetustatis signati. Τheogonia autem et Scutum Herc. et maxima pars eorum,
quorum brevia fragmenta supersunt, Homerum, toto certe saeculo subsequuntur. Huius rei argumento
est, quod in iis plures notiones novae exstant et imitationes locorum
Homericorum, in primis
terrarum et populorum auctior et explicatior notitia.
*
§. 12. not. p. xlii - iii.
[4398,1]
Alla p. 4357.
L'imitazione drammatica non può essere spontanea e veramente secondo natura, se
non in quanto a un solo personaggio, o 2 al più, e solo in alcune scene, cioè in
quelle che corrispondano alla situazione attuale dell'animo del poeta. Ma qui è
sempre il poeta egli stesso che si dipinge, o piuttosto parla, {sotto altro nome;} e quella non è veramente imitazione,
{ma quasi un travestimento.} In tutti gli altri
personaggi ed altre scene, la poesia è necessariamente sofistica. Del resto,
tali scene, dove il poeta esprimesse i suoi sentimenti, passioni ec. attuali
sotto nome di qualche personaggio storico, se si componessero staccate,
potrebbero esser buona poesia: il poeta può aver buone ragioni per nascondersi
sotto nome altrui; può trovarvisi, se non altro, più a suo agio; ed è anche
poetico in qualche modo quel rapporto trovato ed espresso fra la propria
situazione
4399 attuale, e quella d'alcun personaggio
storico ec. (28. Sett. 1828.).