30. Marzo 1821.
[870,2]
Alla p. 838.
principio. Osservate ancora
871 quanti di quei
mestieri che servono alla preparazione di cose anche usualissime, e stimate
necessarie alla vita oggidì, sieno per natura loro nocive[nocivi] alla salute e alla vita di coloro che gli
esercitano. Che ve ne pare? Che la natura abbia molte volte disposto alla
sussistenza o al comodo di una specie, la distruzione o il danno di un'altra
specie, o parte di lei, questo è vero, ed evidente nella storia naturale. Ma che
abbia disposta ed ordinata precisamente la distruzione di una parte della stessa
specie, al comodo, anzi alla perfezione essenziale dell'altra parte (certo
niente più nobile per natura, ma uguale in tutto e per tutto alla parte
sopraddetta), questo chi si potrà indurre a crederlo? E questi tali mestieri,
ancorchè usualissimi, e comunissimi, e riputati necessari alla vita, non saranno
barbari, essendo manifestamente contro natura? E quella vita che li richiede e
li suppone, ancorchè comoda, e stimata civilissima, non verrà dunque ella pure
ad essere evidentemente contro natura? Non sarà dunque barbara? (30.
Marzo. 1821.