24. Aprile. 1821.
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Passa rapidamente
sulla ricerca del linguaggio de' primi abitatori
dell'Italia, e sembra persuaso che la lingua
di quelle genti, siccome pure la
greca e la latina, derivassero dall'indiana, giacchè i popoli indiani dalle spiagge
dell'Oriente, passarono in turme alle
Occidentali, e posero sede nella Grecia ed in
Italia. Formata, ossia ridotta ad eleganza la
lingua latina
*
(cioè quella derivata, secondo il Ciampi, dall'indiana), non perciò perirono l'etrusca, l'osca, la volsca, la
latina antica più rozza; ma benchè queste non formassero la lingua della
capitale e del governo, continuarono forse a parlarsi dal volgo, in
quella maniera medesima che il volgo delle diverse provincie
d'Italia è tuttora tenace dei propri
dialetti. Infatti alcune voci toscane sono ancora probabilmente di
origine etrusca.
*
Biblioteca Italiana tomo
7. p. 215. rendendo conto dell'opera del Ciampi intitolata: De
usu linguae italicae saltem a sęculo quinto R. S. Acroasis.
Accedit etc. Pisis. Prosperi.
1817. (24. Aprile. 1821.).