Così,sic, οὕτως ec. ridondante.
Così, sic, outȏs etc. redundant.
3170,1 4121,4 4164,67 4211,2 4232,1[3170,1]
Così ridondante, o con un certo cotal significato che
non si può altrimenti esprimere se non col gesto, si crede esser proprietà della
nostra lingua, e idiotismo del nostro dir familiare (benchè molto usato dagli
eleganti scrittori). Ma quest'uso è latino e greco. V. il Forcell. in Sic ai §i
sesto, nono, decimo, {+Catullo XIV. 16,} e Platone nel Convito, ed. Astii,
Lips. 1819. seqq. t. 3. p. 440. v. 24. E.
{+Gli spagnuoli hanno qualcosa di
simile.}
(12. Agosto. dì di S. Chiara. 1823.). {
V. pure Cic.
ad Att. 14. 1. e il Forcell. in Abeo §.
16.o.}
[4121,4]
Οὐτωσὶ[Οὑτωσί] ridondante, nel significato e
modo che noi pur diciamo, massime toscanamente così,
del che mi pare aver detto anche altrove p. 3170; vedi Luciano, o chiunque è l'autore, nei Fuggitivi, t. 2. opp. p. 598.
[4164,7]
Aὐτῶν δέ γε τῶν
ὑποθήκων[ὑποθηκῶν]
*
(monitorum) τὰς μὲν ἐν γράμμασι, τὰς δὲ ἀπὸ στόματος
οὑτωσὶ
*
(così ridondante, della qual frase, altrove p. 3170
p. 4121)
πρὸς τοὺς συνόντας εἰπών, ἐν μνήμῃ
κατέλιπε
*
(᾽Iσοκράτης). Τheo sophist.
Exempl. progymnasm. chria 3. sub init. ed.
Basil. 1541. p. 129-30.
[4211,2]
Così ridondante. Καὶ ἡ μεταϕορὰ αὐτῷ τῶν λέξεων οὐκ εἰς τὸ χάριεν
καὶ γεγοητευμένον περιήνϑισται, ἄλλ᾽οὕτως
ἁπλῶς καὶ ἀπεριμερίμνως παραλαμβάνεται.
*
Dove lo Schotto assai male trasporta la
voce oὕτως più sotto, per non avere inteso qui il senso di essa, nè quello
del periodo seguente, nel quale va letto ὃ δ᾽ ἐγγύς per ὁ δ᾽ ἐγγύς, e non
come corregge lo Schotto. Phot. Cod. 192. col. 501. ed. gręc.
- lat.
{{V. p.
4224.}}
[4232,1]
Fare e dire ciò che lor
occorre, così, senza pensarvi.
*
Castiglione
Cortegiano lib. 2. ed.
Ven. 1541. carta 69. ed.
Ven. 1565. p. 164.