[1392,1] Piccolissimo è quello spirito che non è capace o è
difficile al dubbio. Le ragioni le ho dette nel pensiero precedente, e in quello al quale esso serve di giunta. (27.
Luglio 1821.).
[1771,1] Gli antichi da proposizioni e premesse che
conoscevano nè più nè meno quanto noi, deducevano conseguenze contrarissime a
quelle che noi ne tiriamo. Ciò mostra ch'essi non conoscevano i rapporti delle
proposizioni, altrimenti non potressimo negare le loro conseguenze. Ma chi ci ha
detto che noi li conosciamo meglio? Come lo sappiamo noi se non a forza di
sillogismi? Giacchè qualunque affermazione o negazione ha bisogno di sillogismo:
e ciascun sillogismo contiene tanti sillogismi quanti sono i rapporti delle sue
proposizioni fra loro. Cioè bisogna che l'uomo si persuada sempre con un
sillogismo (benchè tacito) che
1772 se la tal cosa è,
anche la tal altra dev'essere. Senza questi sillogismi intermedj, nessun
sillogismo vale, e siccome questi ordinariamente si ommettono, o non son giusti,
però infiniti sillogismi son falsi, perchè non è vero il rapporto che noi, o non
sillogizando[sillogizzando] punto, o
falsamente sillogizzando, supponiamo fra la maggiore e la minore, fra queste e
la conseguenza.
[1655,2] Il mio sistema introduce non solo uno Scetticismo
ragionato e dimostrato, ma tale che, secondo il mio sistema, la ragione umana
per qualsivoglia progresso possibile, non potrà mai spogliarsi di questo
scetticismo; anzi esso contiene il vero, e si dimostra che la nostra ragione,
non può assolutamente trovare il vero se non dubitando; ch'ella si allontana dal
vero ogni volta che giudica con certezza; e che non solo il dubbio giova a
scoprire il vero (secondo il principio di Cartesio ec. v.
Dutens, par. 1. c. 2. §.
10.), ma il vero consiste essenzialmente nel dubbio, e chi dubita, sa,
{e sa il più che si possa sapere.}
(8. Sett. 1821.).
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