22. Luglio 1823.
[3008,2]
Alla p. 2953.
Così ci accade nello apprendere o appresa che abbiamo alcuna lingua straniera;
così ci accade dico in ordine a riportare al corrispondente carattere del suo
alfabeto l'idea di que' suoni che non si trovano nella nostra lingua, o che non
sono espressi nel nostro alfabeto distintamente dagli altri, o ch'essendo
composti sono però espressi nell'alfabeto di quella lingua straniera con un
carattere particolare, sia perchè tal composizione di suoni non s'usi nella
nostra lingua, e molto s'usi in quell'altra, sia che la nostra scrittura la
significhi con più d'un carattere, e quella straniera con un solo (come la greca
il p ed s con ψ). Del che
potete vedere la p. 2740 seqq.
p. 2745 fine - 46, e
3009 segg. (22. Luglio 1823.). {{V. p. 3024.}}