Recanati. 16. Nov. 1826.
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Bellissima è l'osservazione di Ierocle nel libro de Amore fraterno, ap. Stobeo serm. ὅτι κάλλιστον ἡ
ϕιλαδελϕία etc. 84. Grot. 82. Gesner. che essendo la vita umana come una continua guerra,
nella quale siamo combattuti dalle cose di fuori (dalla natura e dalla fortuna),
i fratelli, i genitori, i parenti ci son dati come alleati e ausiliari ec. E io,
trovandomi lontano dalla mia famiglia, benchè circondato da persone benevole,
{e benchè senza inimici,} pur mi ricordo di esser
vissuto in una specie di timore
4227 o timidezza
continua, rispetto ai mali indipendenti dagli uomini, e questi, sopravvenendomi,
avermi spaventato, ed abbattuto e afflitto l'animo assai più del solito, non per
altro se non perchè io mi sentiva essere come solo in mezzo a nemici, cioè in
mano alla nemica natura, senza alleati, per la lontananza de' miei;
(Recanati. 16. Nov. 1826.)
{{e per lo contrario, ritornando fra loro, aver provato un
vivo e manifesto senso di sicurezza, di coraggio, e di quiete d'animo, al
pensiero, all'aspettativa, al sopravvenirmi di avversità, malattie
ec.}}